STEFANIA ZORZI, «L’anima femminile»

Stefania forzi segni festival fotografia valle camonica

Location: CittàDellaCultura
Presentazione della mostra: Sabato 15 settembre 2018 | ore 17.00
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“L’anima femminile” di Stefania Zorzi prende in esame solo apparentemente il corpo femminile nel suo lato formale e meramente visivo. Infatti le sue fotografie –  realizzate con l’autoscatto – sono esempi della relazione tra le influenze circostanti – reali, sociali o immaginarie – e le emozioni. Il lavoro di Zorzi racconta la complessità dell’anima femminile.
Il corpo è lo spazio più immediato e naturale che circonda l’anima e interpreta i suoi stati e le sue possibili sensibilità. Il corpo messo in mostra dall’artista non è, come potrebbe essere considerato a prima vista, semplicemente una nudità fisica, ma è simbolo e metafora di una nudità più profonda (il mettersi a nudo) che riguarda i sentimenti, i legami, i rapporti sociali, e la relazione che ne deriva dall’influenza vissuta attraverso l’ambiente circostante.  Infatti la sua rappresentazione nell’arte di Zorzi diventa multipla: legata alla percezione di se stessi e degli altri, attraverso i riferimenti allusivi ai processi sociali e psicologici.
Per l’autrice, il corpo è un mezzo potente di espressione del vissuto. L’artista lo considera nella sua fragilità e come riflesso dell’anima, come spazio circostante che può costringere, ma anche diventare protezione.  Questa differente raffigurazione guadagna in complessità e profondità. Racconta la vulnerabilità umana, ma anche la ricerca della felicità.

STEFANIA ZORZI è nata nel 1985 a Gavardo (BS). Ha conseguito la Laurea in Arti Visive presso la L.A.B.A. (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia. Ha frequentato la Facultad de Bellas Artes di Cuenca (Spagna). Nel 2012 la prima mostra personale nella galleria Mimesis (Calvisano-BS), seguita da molte altre. Oltre a un gran numero di personali e mostre collettive in Italia, il suo lavoro è stato esposto in Germania, Francia, Austria, Polonia, Serbia, Slovenia, Ungheria, Spagna, Repubblica Ceca e Brasile. Le sue opere sono presenti in Musei e collezioni private. Numerose pubblicazioni in libri d’arte sulla fotografia (Giorgio Bonomi – Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea Vol. II – Rubbettino Editore.2017). Vive e lavora in Austria. La sua ricerca artistica viene espressa attraverso vari mezzi che vanno dall’installazione al video, passando per la poesia e prediligendo la fotografia. Il filo conduttore è il corpo che si relaziona a se stesso, allo spazio e alla materia, attraverso la sua continua costruzione e, allo stesso tempo, l’inarrestabile consumarsi. C’è un’attenzione continua sul rapporto tra l’uomo e gli spazi, che s’intreccia con la memoria e i legami. Gli autoscatti raccontano un vissuto quotidiano che, reinterpretato, porta alla rivelazione della solitudine e della difficoltà di costruire un’identità stabile nell’era contemporanea. Le opere sono finestre, scatole da aprire sul mondo interiore dell’artista, frammenti su cui ci si chiede di soffermarsi, quasi raggelate performance di eventi e intime confessioni, che rendono il legame arte-vita sempre più stretto, spingendo il proprio essere verso una trasformazione e riedificazione.