GRAZIANO FILIPPINI | Claustrofobia

Location: Casa Malaguzzi
Incontro con l’autore: Martedì 17 | ore 20,30
_____

Claustrofobia

Claustrofobia come paura patologica, ma anche come senso esasperato e inconsolabile di solitudine e frustrazione. Luoghi spopolati da una umanità indifferente dove l’immobilità diventa implacabile e una via di fuga inverosimile. Desolazione, noncuranza, chiusura di spazi come specchio di una quotidianità guasta, vuota.
È consapevole e intenzionale l’atto di creare atmosfere angoscianti , fredde e claustrofobiche adottando uno stile fotografico a toni cupi di bianco e nero, desaturando i colori per plasmare le immagini a suggerire un sentimento di oppressione.
Creare lo scatto, manipolare il reale per consegnarci un’opera drammaticamente surreale nel segno di uno sperimentalismo estremo.

_____

GRAZIANO FILIPPINI. Fotografo professionista dal 1985, nasce come ritrattista in studio. Con gli anni comincia a coltivare una fotografia più concettuale sperimentando le tecniche dei maestri. Ama la fotografia e non la macchina fotografica intesa come mezzo tecnologico sofisticato. Lo scatto è la conseguenza di una emozione, di una profonda conoscenza di quest’arte e dell’esperienza che nessun mezzo può sostituire. A questo concetto è legato il fatto che per Graziano, curare il momento dello scatto, è l’essenza stessa della fotografia. Quindi l’intervento di post produzione il cui scopo è migliorare l’immagine, diventa secondario perché spesso produce risultati artefatti. La sua passione va oltre l’idea di fermare l’istante, così come è; dalla immagine cerca una sua personale interpretazione che non sia solo tecnicamente perfetta , ma che coinvolga l’osservatore, che lo “porti dentro” l’immagine stessa per sentirne la magia. La magia del vento, dell’acqua, delle stagioni, della terra. Ha al suo attivo la collaborazione con diverse pubblicazioni sia artistiche che scientifiche.