CIPRIANO FOI | Le donne di Cipriano

Cipriano Foi - Le donne di Cipriano - Segni Festival Fotografia - Valle Camonica

Dove: Casa Briscioli, Falegnameria

Presentazione: venerdì 17 settembre | ore 17,00
Presentazione della mostra Le donne di Cipriano

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Le donne di Cipriano

«Il valore estetico degli scatti di Cipriano ha inconsapevolmente donato un’eternità a donne sconosciute mettendole al medesimo livello delle più famose “dive”, pur senza la pretesa di scriverne la storia o di fermarne il tempo. La fotografia di Cipriano travalica la semplice raffigurazione della foto ricordo, le pose diventano intriganti, l’interesse maggiore è verso l’espressività, la femminilità e il carattere del soggetto. Gli scatti sono studiati nei minimi particolari: l’attenzione alla scenografia, l’uso attento delle luci, lo studio della composizione fotografica e la competenza in camera oscura rivelano l’intento ambizioso di offrire alle sue modelle il diritto ad una orgogliosa identità e di celebrare se stesso creando “a quei tempi” dei ritratti fotografici che sono una versione più democratica e accessibile in termini economici dei ritratti pittorici, ma comunque opere d’arte al pari di essi».

– Graziano Filippini                                                   

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CIPRIANO FOI. (Andrista 1891 – Cedegolo1962). Nella metà degli anni 20 si innamora di Rosa Boldini, proprietaria di una locanda e vineria di Cedegolo, vedova con 4 figli: si sposano contro la volontà della famiglia di lui verso la fine del decennio e insieme gestiscono l’attività.
L’interesse per la fotografia è già radicato in Cipriano pur non possedendo una fotocamera.
Nella conduzione della locanda conosce un fornitore della Ferrania che lo convince a cimentarsi nello sviluppo e stampa b/n a contatto. All’inizio del 1939 decide di comune accordo con Rosa di cedere la locanda e investire in uno studio fotografico a fianco della loro casa costeggiata dal fiume Oglio.
Cipriano realizza una sala di posa con luce naturale controllata mediante tende e tendoni scorrevoli dal soffitto e compra una Voigtlander a lastre; in una stanza adiacente realizza una camera oscura. Si dedica al ritratto soprattutto di donne. Allo scoppio della seconda guerra mondiale l’unico dei 4 figli che si interessa all’attività parte per l’Albania con gli Alpini. Al suo ritorno alla fine della guerra Cipriano decide di aggiungere il cognome del figliastro al suo, nasce così lo studio fotografico Foi e Boldini: Cipriano continua la sua attività mentre il figlio Ernesto conosciuto come “pellicola” si specializza nel ritocco del negativo.
L’alluvione del ’60 spazza via lo studio fotografico e Cipriano, già debilitato, muore nel maggio 1962. Giace nel piccolo cimitero di Andrista.